STERREKOPJE HEALING FARM

Testo di Sara Magro

Il concetto di benessere si è evoluto ed è cambiato da quello che si intendeva solo pochi anni fa. Fa appello all’etimologia del termine: stare bene nel senso più ampio della parola. Questo nuovo modo di interpretare il concetto prende le distanze da macchine miracolose o tecniche avanzate, ma anche dall’idea di eterna giovinezza e bellezza perfetta. Il benessere in senso contemporaneo ha a che fare con la qualità della vita ogni giorno, con la pace interiore, l’accettazione di sé stessi in ogni momento della propria esistenza e in base alle proprie condizioni, con il corso della vita. È un concetto complesso e richiede un approccio olistico, che ha fatto prosperare centri dove si seguono percorsi alternativi alla salute del corpo e della mente contemporaneamente. C’è chi si ritira a fare yoga e meditazione, chi si dedica alle arti, chi fa la cura del sonno, chi cerca la natura e il silenzio. Ognuno ha la sua idea e può individuare i suoi strumenti per raggiungere il medesimo obiettivo: sentirsi a proprio agio con sé stessi, gli altri, il mondo.

In questo scenario si colloca anche Sterrekopje Farm, che non possiamo definire una spa nel senso comune del termine. Questo luogo nasce innanzitutto dal sogno di una vita e da un progetto definito: creare un luogo dove stare bene e far stare bene le persone. Nicole Boekhoorn ha girato il mondo con la sua famiglia fin da quando era una bambina, ma arrivata in Sudafrica ha capito che quello era il “suo” posto per l’energia che emanava, per la sua natura esuberante e fertile. Capire dove esattamente avviare il suo progetto non è stato immediato, ha visitato decine di tenute ma solo quando è entrata nella tenuta di Sterrekopje, a Franschhoek si è sentita davvero a casa. Ed è lì che ha cominciato un percorso personale, di coppia con la sua compagna Fleur, e di trasformazione di un podere abbandonato in un luogo di serenità e armonia.

Nicole e Fleur non avevano fretta, la premessa era riuscire a realizzare il sogno come se l’erano immaginato. Hanno estirpato i vitigni, rivoltato la terra e creato un giardino organico fatto solo con piante edibili, ancorché in ordine apparentemente sparso. Hanno creato un grande orto dove brucano due maialini domestici, e piantato un uliveto da cui presto spremeranno il proprio olio extra vergine.

Gli interni invece sono il frutto dei viaggi, della cultura, delle conoscenze, del buon gusto delle fondatrici. Ogni angolo è un’immagine bucolica, gli ambienti fluiscono al ritmo di una poesia con strofe sempre diverse. La grande cucina indaffarata e il forno, il jardin d’hiver con le kenzie esplosive, il camino acceso sullo sfondo di un affresco con melanzane, finocchi e altri ortaggi extra extra large, i salotti pieni di libri sull’arte, sulla vita e le opere di Nelson Mandela, sulle donne.

«I won’t give in to
age and I encourage
those around me
not to give in, eirther.
Women sholud be
proud of who
they are at any stage
in their lives.
State of mind is so
important. Laughter
is important.
Love is important».
– Tina Turner

Ogni camera è un mondo a sé, con bagni divertenti e concepiti come intime spa, quadri e dotazioni inaspettate: ventaglio, borsa, carte per interpretare il proprio karma, matite colorate per disegnare, una veranda per meditare o sognare circondati da campi di lavanda.

La struttura più antica della tenuta, una casa olandese del Seicento con il tipico tetto in paglia fitta fitta è diventata la spa, termine insufficiente a raccontare l’atmosfera che si percepisce in questo spazio con i pavimenti caldi (nei mesi invernali può fare molto freddo), le pareti in terra colorata, gli affreschi egiziani e indiani. Per accoglierti e metterti a tuo agio, ti fanno un massaggio ai piedi, poi si passa ai trattamenti o alla zona umida per rilassarsi ulteriormente. Non manca nulla, eppure non è quello il fulcro del benessere, bensì solo un tassello di uno stile di vita che include il silenzio, l’aria tersa, il laghetto, il cibo che oltre a essere local è ispirato alla longevity con tanto di benefici indicati nel menù (i succhi sono deliziosi e si possono chiedere a qualunque ora). Il vero fulcro è invece la yurta dove si tengono le classi di yoga, i momenti di meditazione e i seminari sulla consapevolezza femminile. Quattro volte all’anno, per una settimana, questo piccolo raffinato hotel organizza dei ritiri per donne di qualunque età con l’obiettivo di farle lavorare su sé stesse con la guida di Nicole e di altre studiose dell’universo femminile per conoscersi e confrontarsi con altre donne tramite esercizi, dialoghi e letture. Prossimamente prevedono programmi dedicati agli uomini e alle coppie.