A pochi chilometri dalla moderna Sparta e alle pendici dell’antica città di Mistra, l’Euphoria Retreat è un rifugio per l’anima e il corpo immerso tra i boschi del monte Taigeto, nel sud del Peloponneso. Sono arrivata in automobile con un viaggio di circa due ore e mezzo dall’aeroporto di Atene e dopo qualche giorno sono ripartita con la percezione di aver compiuto un lungo pellegrinaggio, fuori e dentro me stessa.
Un giro tra interni ed esterni di Euphoria
Sarà stato per l’odore delle erbe aromatiche che riempivano l’aria primaverile, per quel paesaggio selvaggio e allo stesso tempo morbido che alludeva alle prime propaggini del Mani (l’aspra penisola centrale del Peloponneso) o ancora per l’inaspettata esistenza di un luogo davvero così particolare, relativamente lontano da Atene eppure cosmopolita. Ma dal primo istante in cui ho messo piede all’Euphoria ho percepito l’esistenza di qualcosa di unico e senza tempo. Proprio come la sua ideatrice. Marina Efraimoglou è una donna con un’energia magnetica che sembra contenere dentro di sé tutti gli archetipi delle più potenti figure femminili della mitologia greca, tuttavia con una dolcezza in fondo agli occhi che ti riporta in un secondo alla più tradizionale xenìa (ospitalità) ellenica. Il perché lo capisci ancora di più ascoltando la sua storia.
Un tuffo nelle piscine di Euphoria
Prima di cinque figli, nella sua “vita precedente” Marina è stata una giovane imprenditrice di enorme successo nel settore bancario, con una carriera brillante per la quale, nel 2000, è stata persino nominata “Businessperson of the Year”. Il click è arrivato a ventinove anni, quando una dolorosa e improvvisa diagnosi di malattia e i successivi, lunghi e duri periodi di cure e di detox, l’hanno portata a iniziare tutto da capo: dall’alta finanza al wellbeing, un universo opposto all’altro, una sfida e un sogno realizzati nel segno della gratitudine. Grazie all’incontro con la sua mentore spirituale Mary Vandaorou e con la stessa forza verso la vita che l’avevano finalmente portata alla guarigione, nel 2018 Marina Efraimoglou apre le porte del suo Euphoria Retreat, la “summa” dei tantissimi studi, incontri e luoghi destinati alla cura e al benessere olistico che aveva sperimentato e visitato nel corso degli anni.
A Mistra, un posto con una storia e un potere magnetici, per chi ha i canali energetici aperti, Marina e Mary sviluppano il loro methodos (la via, in greco antico) per raggiungere l’euphoria (la felicità, colei o colui che porta il bene, sempre in greco antico) attraverso una combinazione di filosofie e pratiche provenienti dalle medicine cinesi, indiane e dell’Antica Grecia nate tra il VI e il V secolo a.C. dalle eccellenti menti di Lao Tzu, Confucio, Buddha, dai testi dell’Ayurveda e il pensiero di Socrate, Platone e Ippocrate.
L’Euphoria methodos, che pervade ogni attività ed esperienza del retreat, dai trattamenti allo yoga, dal reiki all’agopuntura e dal Qui Gong alla cucina salutare ispirata alla 3GL PLUS therapy del guru dell’alimentazione George Leon, si basa sul riequilibrio dei cinque elementi fondamentali, ciascuno associato alle stagioni e ai differenti organi, funzioni e meridiani della persona, lo Yin e lo Yang. L’energia primordiale dell’Acqua, il potenziale di crescita del Legno, il potere di completamento del Fuoco, le qualità di radicamento della Terra e l’abilità di lasciare andare del Metallo, qui il focus è tutto sul riequilibrio.
Io, ad esempio, ho lavorato sull’elemento legno, per recuperare un po’ di elasticità fisica e mentale, ricevendo dalle sapienti mani della terapista Athena (tra gli altri punti del mio programma personalizzato) uno dei massaggi più efficaci ed energizzanti di sempre: il trattamento signature si chiama “Sanctuary for busy minds” e, come suggerisce il nome, è molto adatto a chi pensa troppo. Quando mi sono “risvegliata” dal sogno, proprio lì su quel lettino mi sono ripromessa di tornare all’Euphoria per partecipare a uno dei tantissimi retreat in programma durante tutto l’anno, tra i quali l’imperdibile Odysseus Journey, un viaggio interiore dove ciascuno può scoprire, attraverso i cinque elementi, qual è la propria Itaca. O meglio, lo scopo ultimo, il senso della propria esistenza. Sempre avendo in mente le peripezie di Ulisse! Ma ciò che più mi ha colpita, oltre alla piscina indoor dove, immergendo il capo, si può sentire il “canto” dei delfini, o il giardino profumato di fiori ed erbe aromatiche, è la posizione in un contesto pacifico e magico, ideale per camminare nei boschi e sui sentieri segnalati, adatti a tutti, dentro e fuori dalla proprietà. Dulcis in fundo, se a cullarti di notte poi è il comfort di camere e suite dal sapore monastico e gli arredi in stile bizantino, la speranza è che il viaggio non debba mai finire.
È una terra antica e ricchissima di storia e miti da cui attingere per vivere più consapevoli il presente, in una continua bilancia tra saggezza omerica, commedie, tragedie e slanci dionisiaci. E questo è esattamente ciò che voleva fare Marina Efraimoglou con il suo retreat: condividere la sua avventura e accompagnare i primi passi di chi si sta incamminando o è giù sulla buona strada per l’euphoria.
*Marta Ghelma, travel journalist. Dalla laurea in Filosofia al viaggio come filosofia di vita, da oltre vent’anni mi sposto per il mondo in cerca di storie e luoghi da raccontare: paesi vicini o molto lontani, zaino in spalla o a spasso tra le “stelle”, c’è sempre qualcosa da imparare.
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